Brexit ed Economia Britannica

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Dopo tre anni dal fatidico referendum con il quale il popolo britannico ha deciso per l’uscita dalla UE, il 31 gennaio 2020 la Gran Bretagna è realmente uscita dall’Unione Europea. Quali saranno le conseguenze, soprattutto economiche di tale atto è ancora presto per dirlo. Intanto il premier britannico Boris Johnson ha firmato l’accordo che stabilisce le nuove norme per i cittadini UE in Inghilterra e per chi vorrà recarvisi. Già questo cambia molte cose. Cosa accadrà all’Economia Britannica? Probabilmente i profeti di sventura che prefiguravano scenari apocalittici verranno smentiti o forse no? Brexit ed Economia Britannica.

Brexit Conseguenze Per L’Italia

Intanto dobbiamo dire che tutte le norme contenute nell’accordo tra GB e UE relative alla Brexit valgono per tutti i Paesi UE, le conseguenze sono più o meno le stesse.

Dividiamo le conseguenze in economiche e di libera circolazione. Dal punto di vista economico, è evidente che la Brexit porta all’impossibilità di libero accesso al Mercato UE da parte della Gran Bretagna e viceversa. Ciò significa maggiori difficoltà nell’Export e maggiori difficoltà, di conseguenza, per le aziende italiane.

Proprio per le caratteristiche produttive dell’Italia che è un Paese manifatturiero, ridurre le opportunità di esportazione significa un danno economico.

Dal punto di vista sempre economico c’è da considerare che ciascun Paese UE contribuisce economicamente all’Unione Europea. Venendo a mancare il contributo britannico, la carenza dovrà essere redistribuita tra tutti i Paesi rimanenti, compresa l’Italia.

Conseguenze per gli italiani

Non facendo più parte della UE, per la Gran Bretagna tutti i cittadini UE sono di fatto degli extracomunitari e viceversa. Questo significa restrizioni sulla libera circolazione. Nulla cambia per il 2020 ma dal 2021 per recarsi in GB occorrerà il passaporto e il visto elettronico.

Gli italiani che si trovano come residenti in GB potranno restare semplicemente registrandosi al Settlement Scheme e iscrivendosi all’AIRE. Per andare a lavorare, se non si possiedono specifiche professionalità, sarà possibile solo avendo già un contratto di lavoro e con una paga minima di 25.000 sterline.

Sarà anche necessario dimostrare la conoscenza della lingua inglese e altri particolari che vanno a comporre un punteggio massimo di 70 punti. Al di sotto di una certa soglia di punteggio l’ingresso per lavoro sarà negato.

Effetti Brexit Oggi

Ad oggi, a poco più di un mese dall’uscita della Gran Bretagna dalla UE, non si possonoi ancora apprezzare effetti derivanti dalla Brexit. Anche rispetto alla libera circolazione non ci sono effetti in quanto le nuove norme si applicheranno solo dal 2021

Brexit ed Economia Britannica
Brexit ed Economia Britannica

Brexit Effetti Negativi

A parte alcuni effetti sulle Borse per l’incertezza legata agli effetti della Brexit a ridosso della sua effettiva realizzazione, i mercati hanno reagito bene e non si registrano ancora effetti negativi per l’Economia.

La Gran Bretagna ha riattivato il Commonwealt ed è alla ricerca di mercati alternativi a quello UE. Pare che gli Stati Uniti, forti sostenitori della Brexit, stiano attivando canali commerciali privilegiati con la Gran Bretagna, per cui i contraccolpi negativi per la Corona inglese non dovrebbero verificarsi.

Pro e Contro della Brexit

Guardando la Brexit dal punto di vista britannico, possiamo analizzare i Pro e i Contro di questa impoortante decisione. Non c’è dubbio che appartenere alla UE rappresenti dei vantaggi dal punti di vista commerciale.

Tuttavia l’accordo di Maastricht e altri accordi UE rappresentano dei vincoli per gli Stati che riducono le possibilità decisionale e la manovra all’interno delle Nazioni.

Uscire dall’UE significa come Pro la possibilità di maggiore libertà decisionale, una maggiore autonomia svincolata dai rigidi paletti UE.

D’altra parte le Imprese Britanniche si vedono limitate nella loro azione non potendo più accedere al mercato comunitario. Questo prevede, infatti, che le aziende, per poter operare nel mercato comunitario, devono avere sede in uno degli Stati dell’Unione.

Per questo motivo molte aziende hanno spostato nel frattempo la loro sede chi in Spagna, chi a Parigi o Milano o in altro Stato UE.

Probabilmente questo potrà avere come Contro un riflesso negativo sull’occupazione che peraltro al momento non si registra.

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