Il fallimento bancario è un fenomeno all’ordine del giorno.
Il nostro attuale mercato è talmente instabile che può accadere con estrema facilità che una banca fallisca.
Non è un caso se si sente spesso parlare di salvataggi governativi di banche fallite e queste situazioni apportano spesso un gran malessere tra mercati, elettori e politici.
Fallimento Bancario Cosa è?
Il fallimento bancario è il più grande timore di ogni risparmiatore perché in un solo colpo vengono spazzati via risparmi e sacrifici.
In realtà il fallimento bancario è meno drammatico di quel che si pensa perché i soggetti che gravitano attorno ad una banca sono molteplici e tra questi ci sono azionisti, obbligazionisti e correntisti.
Per chi ha un conto corrente la legge prevede tutele specifiche mentre chi rischia di più sono proprio azionisti ed obbligazionisti.
Lo è per errori commessi nella gestione, come i casi di Banca Marche e Banca Etruria ma anche per questi fallimenti il Governo può emettere un decreto salva-banca con il quale porre rimedio.
I decreti salva banche, solitamente, creano nuove banche che vengono messe all’asta per racimolare un fondo di Risoluzione destinato a sanare i debiti.
Il fondo di Risoluzione aiuta le neo-banche a entrare sul mercato ed è direttamente finanziato da altre banche.
Come funziona il Fallimento Bancario?
Anche se non hai investimenti in azioni, obbligazioni o titoli conviene sempre controllare la solidità di una banca a cui decidi di affidare i tuoi soldi perché il fallimento è sempre possibile.
Un fallimento bancario comporta una notevole perdita di valore delle azioni, motivo per cui i primi a rimetterci non sono i piccoli risparmiatori ma gli azionisti.
In caso di fallimento per uscire dalla crisi le banche possono optare per il Bail In, ovvero la pratica del prelievo forzato che serve ad utilizzare il capitale dei risparmiatori per tornare sul mercato.
Questa pratica è legale e piò comportare anche l’azzeramento del credito di clienti della stessa banca che hanno conti oltre i centomila euro.
Quando invece è il Governo ad aiutare la banca si parla di Bail Out ed è un salvataggio che non intacca direttamente i risparmiatori.
Il Bail In è legale dal 2006, su recepimento di una direttiva europea intitolata Banking Recovery and Resoluction Directive.
Con questa manovra sono coinvolti tutti i risparmiatori con un patrimonio superiore ai centomila euro.
Fallimento Banche
I beni e i tesori in cassette di sicurezza, titoli e debiti e i risparmi al di sotto dei centomila euro, invece, sono tutelati dal Fondo di Garanzia per depositi e, quindi, non verranno mai toccati.
Il Fondo Interbancario di tutela dei depositi, inoltre, serve a proteggere conti correnti, buoni fruttiferi e depositi di risparmio dai fallimenti bancari.
Questo fondo copre fino a centomila euro e assicura liquidità ai clienti di banche in fallimento.
Se le tutele garantite dal UE e leggi nazionali sono importanti per chi possiede piccoli risparmi è pur vero che prima di aprire un conto bisognerebbe avere almeno un’idea generale della “salute” della banca presso cui intendiamo farlo.
Vista l’instabilità dei mercati è stata inserita anche un’altra possibilità di salvataggio che riguarda i risparmiatori in caso di fallimenti bancario: il no creditor worse off.
Questo prevede che il bail-in si effettui in misura proporzionale, ovvero che nessun azionista o correntista debba sopportare perdite maggiori di quelle che avrebbe sostenuto in caso di liquidazione coatta amministrativa.
Banche a Rischio Fallimento
Per stabilire quali siano le banche a rischio bisognerebbe saper leggere di finanza su quotidiani e periodici specialistici.
Per semplificare abbiamo controllato i siti ufficiali delle maggiori banche italiane e abbiamo confrontato i loro dati con quelli dei più rilevanti osservatori internazionali: Moody’s, Standars & Poors, Mediobanca ed il Sole 24 Ore.
Da quanto abbiamo letto è più semplice indicarti quali sono le banche considerate stabili e con un rischio minore che sono Fineco, Mediolanum, Credem, BPER, Intesa Sanpaolo (BNP Paribas) e UBI Banca e che, a grandi linee, sono considerate anche le più solide.
Ovviamente questo è un dato che potrà variare nel tempo e che vale solamente per questo periodo, risalente all’estate del 2019.
Come tenersi alla larga dal rischio?
Non è facile capire quale sia la banca più affidabile, visto che le situazioni cambiano dal giorno alla notte e che occorre una certa competenza finanziaria per comprendere il mercato.
Non è neanche detto che ci saranno cambiamenti nel breve periodo ma basta tenere a mente che Moody’s, dopo aver degradato il nostro Paese, ha attenzionato i nostri dodici maggiori istituti e che pubblica di frequente aggiornamento sulla loro solidità.
Per tenersi informato conviene sempre guardare i siti ufficiali di Banca d’Italia, delle maggiori agenzie di rating e quelli delle stesse banche, tenendosi alla larga da quelle che sono sotto l’occhio attento della vigilanza per via di instabilità e sofferenza creditizia.
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